Titolo attribuito: Res Romanae; Poemata Christiana
Titolo dell'inventario Donadoni: Res Romanae
Poemata Christiana
Tipologia: cassetta
Contenuto: La costituzione della raccolta “Res Romanae” non si deve a Giovanni Pascoli, ma ai primi due curatori dei “Carmina”, Ermenegildo Pistelli (Bologna 1914, ma pubblicata nel 1917) e Adolfo Gandiglio (Bologna 1930), che individuarono sotto questa dizione uno dei sei cicli tematici dell’opera (“Liber de Poetis”, “Res Romanae”, “Poemata Christiana”, “Hymni”, “Ruralia”, “Poematia et epigrammata”). Le fonti superstiti (cfr. G. Pascoli, “Storie di Roma”, a cura di A Traina, pp. 26 sgg.) permettono di ricostruire come fosse nelle intenzioni del poeta - già dal febbraio del 1908, come risulta da una lettera ad Augusto Guido Bianchi - di pubblicare per il 1911 «la silloge completa dei […] poemetti latini» sotto il titolo “Roma”. Un manoscritto datato 30 gennaio 1909, e conservato fra gli appunti di lavoro per la composizione della raccolta (cassetta 60, plico 1, c. 1), consente di ricostruire il progetto dell’opera, che avrebbe dovuto articolarsi in 9 libri e comprendere tutti i poemetti latini a tema storico (il libro V avrebbe dovuto contenere i poemi poi raccolti dagli editori nel “Liber de poetis”, ad eccezione del “Catullocalvos” e i libri dal VI al IX quelli confluiti nei “Poemata Christiana”). La pubblicazione dell’opera, prevista per il 1911, "anno sacro" della patria, doveva fare da contraltare a quella della raccolta di poemi del Risorgimento, che il poeta avrebbe voluto dare alle stampe con il titolo «”Italia” o il “Risorgimento italiano”» (cfr. M. Pascoli, “Lungo la vita di Giovanni Pascoli”, p. 943). Si segnala tra i manoscritti di Thallusa un programma di lavoro per le vacanze estive del 1911 (cassetta LV, plico 9, c. 3), che contiene la più tarda testimonianza sul progetto di composizione della raccolta che, indicata adesso con la sigla “RR”, aveva abbandonato il titolo “Roma” per “Res Romanae”.
(A. Caramagno)
Anche i “Poemata Christiana” rientravano dunque nel più ampio progetto pascoliano che voleva essere una vera e propria storia poetica di Roma ma furono pubblicati come raccolta solo dopo la morte del poeta. In particolare i sette “Poemata Christiana” narrano l’affacciarsi del cristianesimo nel mondo romano e la sua progressiva affermazione in tutti gli strati sociali. Furono scritti nell’arco di dieci anni (1901-1911) e furono tutti inviati al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam.
La cassetta raccoglie i manoscritti dei poemetti che nell’edizione postuma dei “Carmina” confluirono nei cicli “Res Romanae” e “Poemata Christiana”.
(Francesca Capetta)
Data: [1892] - 1911
Consistenza: 14 plichi, 14 unità
Segnatura: G.60
Gerarchia: Archivio Pascoli »
Giovanni Pascoli »
Poesie »
60. Res Romanae; Poemata Christiana
Bibliografia:
Pascoli, Giovanni,
Storie di Roma, introduzione e note di Alfonso Traina; traduzione di Paolo Ferratini, Milano: Rizzoli, 1994, 210 p., (BUR classici; 981).
Pascoli, Giovanni,
Poemi cristiani, introduzione e commento a cura di Alfonso Traina; traduzione di Enzo Mandruzzato, 2. ed. corretta e aggiornata, Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 2001, 217 p.
Pascoli, Maria,
Lungo la vita di Giovanni Pascoli, memorie curate e integrate da Augusto Vicinelli, Milano: A. Mondadori, 1961, XVII, 1069 p. [con numerose lettere di G. Pascoli e altri], 835, 943
Data ultima revisione: 18/01/2014